INTERVENCION EN EL ANTIGUO CONVENTO DE SAN NICOLA, SCANDRIGLIA. ITALIA. 2013

























L'AREA DI PROGETTO

La zona oggetto del progetto è quella del settore nord-occidentale dei Monti Lucretili, ove si apprezza maggiormente il paesaggio tipicamente sabino delle dolci colline e dei pendii costantemente acclivi caratterizzati dal geometrico disegno degli oliveti bruscamente interrotto ad oriente da una discontinuità morfologica rappresentata dal Monte Serrapopolo.
Avvicinandosi al Convento di San Nicola già dal centro urbano di Scandriglia è imponente la prospettiva della dorsale dove l’orientamento con asse appenninico e la percezione dell'assetto tettonico dei Monti Lucretili è molto evidente.
Nella nostra ipotesi progettuale si é fatto uno sforzo unificatore per rendere le singole situazioni coerenti con l’identità del Parco e degli scopi di tutela attiva, di conoscenza e divulgazione e di accoglienza.

CONCETTI  GENERALI

La proposta progettuale prevede il restauro e la valorizzazione dell’ antico Convento di San Nicola, con la creazione di una struttura ricettiva e di un Centro di Interpretazione della flora e del paesaggio.
L’atteggiamento progettuale rivolto all’edificio esistente è nel massimo rispetto storico, volumetrico e costruttivo dei resti e delle sovrapposizioni storiche che lo hanno portato allo stato attuale. Per quanto riguarda le zone in rovina del complesso si è optato per la ricostruzione volumetrica degli elementi che configuravano il chiostro, spazio centrale di ogni edificio conventuale, e riproporne la spazialità originaria.
Per la progettazione sono stati seguiti i criteri della Carta di Venezia del Restauro del 1964, che sottolineava come “qualsiasi lavoro di completamento deve essere testimonianza della nostra epoca”, per questa ragione nella ricostruzione del volume mancante e del muro che servono per ridefinire lo spazio del chiostro si è optato per un’ architettura contemporanea in consonanza con quella esistente, ma non mimetica.
Nonostante l’edificio in origine fosse probabilmente intonacato riteniamo più corretto lasciare il complesso in pietra a vista sia per mantenere la percezione collettiva che si ha di lui, ma anche per risolvere in maniera più coerente le zone crollate, tanto quelle ricostruite come quelle restaurate e lasciate nello stato attuale. La decisione viene presa con la consapevolezza che comunque sarebbe sempre possibile la sua intonacatura senza che il progetto perda forza, ma lo sconsiglieremmo anche per il suo più oneroso mantenimento.
Il materiale previsto per la ricostruzione è la stessa pietra utilizzata nel convento, ma con un taglio moderno a vista e senza giunti, recuperando e lavorando, per quanto possibile, il materiale presente accatastato negli spazi adiacenti, mantenendo così la continuità cromatica ed estetica tra antico e moderno.
Per quanto riguarda gli altri materiali si prevede tanto il recupero dei pavimenti e delle strutture di legno a vista e ove fosse strettamente necessario una loro sostituzione con gli stessi materiali e tecniche costruttive. Il materiale utilizzato per gli spazi esterni: passerelle, percorsi e totem sarà il legno riciclato ottenuto dal taglio periodico e programmato degli alberi del Parco.


Coautores: Davide Olivieri, Fernando Garrido, Juan Carlos Herrera
Colaborador: Simone Langiu